Roberto Bombarda - attività politica e istituzionale | ||||||||||||||||||||||||||||
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Trento, 10 settembre 2007 La valorizzazione della montagna ed il rilancio dei rifugi passa in primis dal riconoscimento del lavoro svolto dai gestori e da una loro crescita professionale supportata dall’ente pubblico anche per quanto riguarda la formazione. Questo può avvenire istituendo un apposito albo professionale ed un collegio di categoria quale organo di autogoverno ed autodisciplina, sul modello di quanto già avviene per le guide alpine e per i maestri di sci. I rifugi, che oltre ai loro problemi sono chiamati ad affrontare le dinamiche sociali che nascono in città e nei fondovalle ma che poi inevitabilmente si trasferiscono anche in quota, posso ritrovare grazie alle persone che li curano e gestiscono la loro funzione di “ultima baita”, come vennero definiti dal giornalista Franco de Battaglia. Cioè luoghi per un’esperienza di vita diversa, più rispettosa dei ritmi della natura, meno dedita al consumismo ed allo spreco delle risorse. E’ questo il contenuto del nuovo disegno di legge presentato oggi dal consigliere provinciale dei Verdi, Roberto Bombarda, che punta a riconoscere a questi professionisti della montagna un ruolo ancor più incisivo nella vita della montagna trentina, nonché responsabilità maggiori nel campo dell’educazione ambientale e della promozione dell’alpinismo tra i giovani. La proposta di legge nasce da analoga iniziativa adottata dalla Regione Val d’Aosta, anch’essa regione a statuto speciale con caratteristiche dell’offerta turistica simili a quelle della nostra provincia. I rifugi alpini del Trentino sono oltre cento, ai quali vanno aggiunti una trentina di rifugi escursionistici. Sorti sulle montagne del Trentino ad iniziare dalla Val Genova oltre 130 anni fa oggi si trovano di fronte a problemi gestionali di rilievo. Tra questi, la necessità di adeguare le strutture e renderle più ecologiche ed accoglienti, possibilmente senza perdere le caratteristiche originarie di luoghi dove si può maturare un’esperienza diversa dall’ordinario. Scrive Roberto Bombarda nella sua relazione, particolarmente approfondita e ricca di riferimenti storici e geografici, che il rifugio è come “un altro mondo possibile in questo mondo”, e che il rifugio può e deve diventare luogo di richiamo per le esperienze, anche scolastiche, di tutti i giovani trentini. Perché la montagna è “compagna di vita e maestra di vita”. Dal punto di vista tecnico, il disegno di legge che si compone di 18 articoli interviene sulla legge provinciale vigente che disciplina le professioni di guida alpina e di maestro di sci. Con questa nuova proposta di legge si possono dunque mettere sullo stesso piano operativo e di responsabilità tutte le professioni della montagna, afferma il consigliere dei Verdi, da sempre impegnato su questo tema, sul quale ha pure presentato in passato un altro disegno di legge per istituire l’Accademia della Montagna del Trentino. L’iniziativa odierna si pone infine l’obiettivo di celebrare i 150 anni dalla nascita del primo club alpinistico al mondo, l’Alpine Club di Londra, primo promotore dell’alpinismo e della costruzione dei rifugi anche in Trentino. |
ROBERTO
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